L'inizio del dominio dei Maffei su una parte del comune è riportato precisamente “dai contratto del 9 settembre 1413 quando Daniele Maffei acquistò per 1663 ducati d'oro una porzione della fattoria di Verona, con tutte le sue decime, edifici e molini. La villa, edificata nel Settecento è appartenuta dapprima alla famiglia Maffei, poi ai De Medici, ai Grigoli e infine ai Rossignoli. Il complesso comprende un edificio rettangolare e due piccoli rustici laterali indipendenti, disposti perpendicolarmente verso sud, che definiscono una corte con schema a “U”. Un viale parallelo alla corte, attraversa il giardino antistante la facciata principale e continua nei campi. L’edificio centrale è costituito dal corpo della casa padronale e da due barchesse a esso unite e allineate, leggermente più basse. La villa è un edificio a tre piani, di cui l’ultimo è un sottotetto, caratterizzata volumetricamente dal corpo di una torre colombara emergente dal centro della copertura. Il prospetto principale, orientato a sud-ovest, presenta cinque aperture in ognuno dei primi due piani, aperture che diventano sei al sottotetto. L’asse centrale è segnato da un arco a tutto sesto a doppia altezza che inscrive il portale e una finestra al primo piano in pietra tufacea; sempre in pietra sono le cornici di tutte le aperture e la fascia marcapiano. La copertura, a quattro falde a colmi differenziati, si imposta su una cornice sottogronda a dentelli ed è coronata da quattro pinnacoli a obelisco in pietra. Negli interni si evidenzia un corpo scala centrale di rappresentanza, a rampa unica, che salendo si divide in due rampe simmetriche parallele. Le barchesse si distinguono per le quattro ampie arcate, con conci d’imposta e di chiave in pietra, ora parzialmente tamponate. La funzione tradizionale di residenza e azienda agricola è stata mantenuta anche dopo la ristrutturazione del 1974.